UOMO DI FERRO

Road to Barcelona, CAPITOLO 2: Allenarsi anche senza motivazione

Road to Barcelona, CAPITOLO 2: Allenarsi anche senza motivazione

Ci sono sessioni di allenamento che scorrere senza sforzo.
Giorni in cui la motivazione è alta, il corpo risponde e il movimento si trasforma in puro piacere.
Poi ci sono tutti gli altri giorni. Quelli in cui anche solo uscire dalla porta sembra una battaglia.
Indossare le scarpe è pesante e ogni passo è un sfida alla tua forza di volontà.

Il viaggio di Mattia verso l'Ironman di Barcellona è fatto soprattutto di questi momenti.
Non solo prestazioni, ma sacrifici, conflitti di programmazione, miglia vuotee infinite ripetizioni sotto il sole.

“Se penso a quanti veramente sessioni perfette Rispetto a tutti quelli che ho finito... siamo ben al di sotto della metà."

Da dicembre a marzo, ogni sessione doveva essere organizzata tra una giornata sulla neve e il lavoro.
Da giugno in poi, il caldo a 30°C ci obbliga a una scelta: sessioni all'alba o notturne.
E nel mezzo? Vita. Amici. Eventi inaspettati.
Ecco dove il la mente entra in gioco.
O meglio: quello stato mentale che lui chiama flusso.

"Allenarsi senza motivazione è un arte.
Non lo fai per dovere, lo fai per rispetto per te stesso.
Sì, hai un obiettivo.
Ma soprattutto: hai scelto un sentieroE vuoi finirlo."

È qui che il suo percorso si sovrappone a quello del NASR.
Entrambi si basano su un semplice principio: Non è la vetta che conta. È il viaggio.
Un corridore newagesport non si prepara solo per salire sul podio.
Si preparano a senti quella svolta perfetta.
Per superare tutto questo sprint finale di una serie brutale.
Rimanere sui pedali in cima a una salita, solo per dimostrare a se stessi che sono ancora lì.

Una giacca da sci, un pantaloncino XT o una tuta da bici non servono solo quando alza il trofeo.
Sono per il momento tu decidere di iniziare.
Per quando tu andare oltre il punto in cui avresti rinunciato.

E poi c'è il SQUADRA NASR.
Un gruppo di atleti “pazzi” (parole nostre), che abbracciano tutto: il freddo, il dolore, le infinite salite e la gioia di condividerle.

"L'ultimo viaggio con loro? 120 km e 2,800 metri di dislivello.
Un viaggio che da soli sarebbe sembrato impossibile, ma con loro diventa realtà."

Da oggi ci sono Mancano 12 settimane a Barcellona.
È tanto? Forse. Ma passeranno in fretta.
E Mattia lo sa: non tutti i giorni saranno un "giornata motivante."
Ma è proprio lì che qualcosa accade.
È lì che viene costruito.
Sessione dopo sessione.
Pensiero dopo pensiero.
Svolta dopo svolta.
Fino a Barcellona.

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